
Il cane è l’animale domestico preferito dagli italiani: secondo le stime più accreditate, infatti, nel nostro Paese ne vivono tra i 9 e 14 milioni. Ma se la loro compagnia in casa può avere un impatto positivo sulle nostre vite, in natura possono verificarsi dei conflitti: scopriamo quali.
Proprio in quanto miglior amico dell’uomo, il cane non è più un animale selvatico: il graduale processo di domesticazione, durato circa 15.000 anni, ha trasformato a nostro uso e consumo il comportamento del lupo, suo antenato, adattandolo al nostro stile di vita. Sebbene vivere con un cane apporti numerosi benefici, i nostri compagni a quattro zampe possono entrare in conflitto con gli ecosistemi in cui vivono o che frequentano al nostro fianco. Predazione, competizione, trasmissione di malattie, disturbo e ibridazione sono le principali minacce che i cani pongono alla conservazione degli animali selvatici.
Un recente studio ha registrato nel periodo 2002-2022, 589 aggressioni di cani ai danni di 95 specie selvatiche diverse, in 162 differenti località di tutta Italia. 450 attacchi sono stati causati da cani vaganti, 133 da cani padronali non tenuti al guinzaglio o non confinati in giardini e sei da cani tenuti al guinzaglio: il 96% degli scontri è terminato con la morte dell’animale aggredito che, in alcuni casi, apparteneva a specie a rischio di estinzione.
“Il mio cane non ucciderebbe mai un selvatico”: è quel che pensano molti proprietari, poiché un altro studio rivela che il 50% degli italiani non considera i cani liberi come potenziali fonti di problemi. Per chi ne è convinto, è importante sottolineare che anche solo un inseguimento di un capriolo, una volpe o un tasso provoca stress, dispendio di energie preziose e, a volte, la morte. Se il nostro cane stanasse invece un cinghiale, un lupo o un orso, potrebbe portare questi animali a contatto con noi, con conseguenze potenzialmente pericolose.

Inoltre, i cani possono trasmettere malattie nocive per i selvatici, anche semplicemente con le feci che lasciano sul terreno, o, al contrario, infettarsi. Cimurro, leptospirosi, gastroenterite virale sono alcune delle gravi patologie che colpiscono i cani, ma anche le volpi, i lupi e altri carnivori selvatici. La conservazione del lupo e dello sciacallo è infine messa a rischio dall’ibridazione con il cane: essendo strettamente imparentati e quindi molto affini dal punto di vista genetico, queste tre specie di canidi possono incrociarsi, con conseguenze negative per le due specie selvatiche.
Per tutti i motivi sopra elencati, durante un’escursione in natura il cane deve essere sempre tenuto al guinzaglio o sotto controllo, rispettando le regole della zona in cui ci troviamo, con particolare attenzione alle aree protette. Nel caso di un incontro ravvicinato con un animale selvatico, il nostro amico può essere un elemento nocivo per la pacifica risoluzione dell’evento, potendo innescare aggressività da entrambe le parti. Per questa ragione, è sempre opportuno prevenire l’incontro, mantenendo il cane costantemente vicino e allontanandosi prima di varcare la soglia di tolleranza dell’animale selvatico.
Le passeggiate in natura con il tuo cane possono essere esperienze meravigliose e gratificanti, ma è fondamentale praticare la consapevolezza delle responsabilità e dei pericoli associati; infatti, passiamo ora ad elencare le norme di base che sarebbe sempre bene seguire:

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Conoscere le Leggi locali e i Regolamenti: prima di intraprendere una passeggiata in natura con il tuo cane, assicurati di essere a conoscenza delle leggi locali e dei regolamenti riguardanti il controllo degli animali domestici. Alcune aree naturali richiedono che i cani siano tenuti al guinzaglio in determinate zone o in determinati periodi dell’anno. Rispettare queste regole è fondamentale per mantenere la sicurezza di tutti gli individui e la protezione dell’ambiente circostante.
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Valutare l’ambiente: prima di liberare il tuo cane, valuta attentamente l’ambiente circostante. Assicurati che non ci siano pericoli evidenti come animali selvatici, traffico veicolare, sentieri scoscesi o altri rischi per la sicurezza. Presta particolare attenzione a eventuali segnali di pericolo come cartelli di avvertimento o segnalazioni di animali selvatici nella zona.
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Addestramento adeguato: un addestramento appropriato è fondamentale per garantire che il tuo cane risponda ai comandi di base durante le passeggiate in natura. Assicurati che il tuo cane risponda prontamente ai comandi quali ad esempio “vieni”, “seduto” e “resta”, in modo da poter mantenere il controllo in situazioni potenzialmente pericolose.
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Rispetto per la natura: quando esci in natura con il tuo cane, ricorda di rispettare l’ambiente circostante. Non solo raccogli i rifiuti del tuo cane (ed anche i tuoi), ma cerca anche di ridurre al minimo il disturbo alla flora e alla fauna locali. Evita di lasciare sentieri segnati e rispetta le aree protette.
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Preparazione adeguata: assicurati di essere adeguatamente preparato per l’escursione, sia per te che per il tuo cane. Porta con te acqua potabile per entrambi, snack leggeri, kit di pronto soccorso e altri elementi essenziali come una mappa, una bussola e un telefono cellulare con carica completa. Considera anche che è buona pratica attaccare una targhetta di identificazione al collo del tuo cane con le informazioni di contatto in caso di smarrimento.
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Essere consapevoli dei rischi: anche se lasciare libero il tuo cane può essere un’esperienza gratificante, è importante essere consapevoli dei potenziali rischi. Il tuo cane potrebbe incontrare altri animali selvatici, avvicinarsi a zone pericolose come precipizi o corsi d’acqua, o correre il rischio di smarrirsi. Mantieni sempre un occhio vigile sul tuo cane e sii pronto a intervenire in caso di necessità.

Infine, qualche ultima raccomandazione riguardante i cuccioli degli animali selvatici:
Nei mesi primaverili/estivi molti animali selvatici danno alla luce la loro prole. Poiché molti piccoli non sono in grado di seguire le madri subito dopo la nascita, spesso vengono adagiati nei prati al riparo dell’erba alta. La madre torna poi dai piccoli ad intervalli regolari per allattarli. Non è raro che passeggiando in natura si trovino cuccioli apparentemente orfani ed indifesi e si venga presi dalla volontà di soccorrerli e “salvarli”. Le buone intenzioni sono di solito però fatali per i piccoli, quando questi vengono separati dalla madre. Giovani lepri e piccoli di capriolo non sono indifesi, le loro madri di solito non sono molto lontane. Quindi, se durante un’escursione nella natura vi imbattete in cuccioli di specie selvatiche, è meglio lasciarli stare e non toccarli per nessun motivo. In caso invece di ritrovamento di animali selvatici feriti, è necessario chiamare chi di dovere (polizia provinciale, forestale, cras…).
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